Pedalando… perchè l’Amore e la Speranza non si fermino mai!
22 maggio 2021, seconda tappa
Don Camillo (sia l’hotel, che il ristorante che la statua nella piazza principale) ci saluta da Brescello accompagnandoci col suo sguardo benevolo lungo il grande fiume che segnerà la tappa odierna. C’è sapore di epos, di bassa padana, di cultura fluviale che evoca le pagine di Bacchelli, di Guareschi, di Gianni Brera. Argini, distese di campi, l’alacre lavoro dell’uomo che dissoda, semina, coltiva, una sorta di ritorno al passato, un tuffo in una cultura contadina che qui resiste ma che dappertutto sta scomparendo. Odore di allevamenti, profumo di letame, cose cui siamo ormai ampiamente disabituati… Un tuffo nel passato, cinguettii di uccellini di cui ignoriamo completamente la razza.
E poi questa ubertosa campagna ci offre i suoi gioielli, preziosi ma spesso misconosciuti, come la splendida Colorno e la sua mastodontica reggia, residenza estiva di Maria Luigia d’Austria moglie di Napoleone. Una chicca straordinaria con dei giardini e un parco da lasciare a bocca aperta. Solo in Italia puoi incappare quasi per caso in bellezze così fulgide. Scattiamo foto a gogò e poi riprendiamo il nostro pedalare tra il fiume Parma, il Taro e il Po.
Qui ecco il primo imprevisto: ponte chiuso per rifacimento e verifiche (almeno il crollo del ponte Morandi ha fatto prendere paura ai responsabili dopo decenni di colpevole incuria) e quindi cambio di programma e di sponda, che ci costringe a rinunciare all’altro gioiellino rinascimentale di Sabbioneta.
Pazienza. In compenso ci concediamo la sosta pranzo in un paesino dal nome evocativo, Sospiro, e ce lo siamo proprio goduto. Di nome e di fatto.Inoltre qui è avvenuto un incontro casuale ma incredibile con Marco, presidente della Pro Loco del paese, che si è incuriosito di questi 10 ciclisti color canarino e ha voluto saperne di più rimanendo affascinato del progetto e offrendo la sua disponibilità a diffonderlo e farlo conoscere. Semi di conoscenza crescono… Ciao e grazie, Marco.
La tappa prosegue nelle terre basse lombarde e il gruppo procede compatto e bene amalgamato. Per noi è una novità piacevole ospitare i due ultimi aggregati, che si sono perfettamente integrati, Alessio e Francesco, che hanno portato in maniera tangibile nel gruppo le problematiche, che al momento per noi erano solo pura teoria, del diabete e della loro continua e quotidiana ricerca dell’equilibrio glicemico, per un atleta sotto sforzo ancor più delicato. Li vediamo consultare spesso gli infusori automatici che si portano appresso e che regolano i loro dati. Un’esperienza per noi unica e che ci avvicina col mondo che Mauro ci ha fatto conoscere. Tanto di cappello a loro due e a tutti coloro che riescono a svolgere una vita normalissima tenendo sotto controllo il loro problema. Chapeau.
Ci di avvicina a Crema e quasi senza accorgersi giungiamo all’albergo, a Montodine. 135 chilometri e domani giungiamo alla conclusione di questa esperienza. Evvai!